Il lichene, chiamato dai soldati «manna», si trova qua e là sulla terra a' piè dei cespi di erba: è la parmelia esculenta (la canora) dei botanici.
La regione del Sahara non è punto, come d'ordinario si crede, spoglia d'ogni vegetazione. Fuori delle oasi dove sotto le palme stanno diversi alberi fruttiferi e numerose erbe, legumi e «cattive erbe», centinaia di piante crescono su terreni argillosi, rocciosi, sabbiosi o paludosi del deserto. Sugli altipiani crescono pure qua e là, coprendo la terra grigia con la nera ombra verso cui si dirigono le mandre, alcuni betum o pistacchi dai larghi rami e tronco robusto da cui cola una resina simile al mastice di Chio: in codesta regione un albero è cosa più mirabile d'una montagna. Ma le piante di aspetto europeo sono assai rare nel Sahara algerino; tra la flora del Sahara e quella d'Italia non esistono quasi analogie; le principali affinità si rivelano con l'Egitto, la Palestina, l'Arabia, la Persia meridionale. A mano a mano che ci si allontana dal litorale nel senso del meridiano, ci si avvicina meno, come dice Cosson, esponendo la legge di successione delle specie vegetali da nord a sud dell'Algeria, alla zona tropicale che all'Oriente. In complesso, la flora del Sahara, che comprende 560 specie, di cui un centinaio veramente gli appartiene, si distingue per l'uniformità delle specie su grandi estensioni. La maggior parte di codeste piante sono vivaci, acute, munite di spine o di foglie strette e vivono in disparte, a gruppi isolati.
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