La guerra più accanita dell'uomo è rivolta alle bestie feroci; perciò la maggior parte de' felini scomparvero dall'Europa, mentre si mantennero nell'Africa, molto meno popolata. Così il leone, la pantera, il leopardo, la jena, lo sciacallo, la volpe dorata, lo zibetto di Barberia si trovano ancora nel Maghreb, mentre i paleontologi ne cercano gli scheletri nelle caverne del mezzogiorno della Francia(479). Leoni e pantere sono ancora più numerosi che nelle altre regioni dell'Algeria nella provincia di Costantina, dove le foreste sono fitte, grazie alla maggior umidità dell'aria. In alcuni luoghi, questi terribili animali vagano attorno ai villaggi e furono divorati non pochi viaggiatori lunghesso le grandi vie. Temuto covo di animali feroci è una foresta quasi impenetrabile, piena di stagni e di scoscendimenti, sul litorale non lungi da Busi: la sera, i pedoni schivano di traversarla da soli. Di tutti i felini, la pantera è la più temuta, sebbene si dia sempre al leone il titolo di «re» per la sua forza: la pelle di questo è considerata come il più glorioso trofeo. Il maggior numero di leoni si trova ancora presso la frontiera della Tunisia e nella zona imboscata de' monti che si estende a sud del Scelif intorno al gruppo dell'Ursenis; ma è a dubitare ch'essi scompariranno ben presto anche da questa regione e da tutta l'Algeria, come scomparvero da quasi tutti i distretti del litorale, accanitamente inseguiti come sono dai cacciatori, sia per avidità del premio che per desiderio di emozioni(480); d'altra parte le statistiche sono incomplete, perchè i coloni si sbrigano di molti animali dannosi senza chiedere poi il premio.
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