VI
     
      I cangiamenti avvenuti sin dai tempi storici nei popoli dell'Algeria sono ancor molto più considerevoli che quelli della flora e della fauna, e d'altra parte le principali modificazioni nell'ambiente degli animali e delle piante è dovuto all'intervento dell'uomo, come distruttore o come creatore. La storia delle emigrazioni, delle guerre, delle sostituzioni di popolo a popolo è completata da quella delle specie introdotte o espulse, addomesticate o respinte allo stato selvaggio.
      La prima questione relativa agli abitanti dell'Algeria è questa: Appartengono essi, come le forme animali e vegetali, ad un'area comune comprendente, a nord e a sud, tutte le rive della Mauritania occidentale? Questo carattere d'unità che la vita organica ci mostra nel suo complesso su tutto il circuito del mare d'Occidente, dalla Provenza al Maghreb, si ritrova negli uomini, in quella parte almeno che forma il fondo della popolazione, se non in tutti gli elementi di essa? Non si può ancora rispondere, ma si ritiene che vi furono grandi migrazioni e relazioni frequenti dall'una all'altra riva. Certo fu un tempo, anteriore alla storia, in cui gruppi di popoli vivevano dai due lati del mare d'una civiltà comune, qualunque fosse la loro origine, identica o diversa. In tutto il Maghreb, e specialmente nella provincia di Costantina sulla frontiera della Tunisia, si incontrano monumenti megalitici simili a quelli dell'Europa occidentale. Si ha notizia di decine di migliaia e se ne trovano dagli esploratori sempre di nuovi, i quali troppo spesso vengono distrutti per adoperarne il materiale nelle case o ad inghiaiar strade.