Il signor Payen ritiene siano circa diecimila i menhirs sparsi a gruppi in mezzo alla steppa nella pianura della Megiana a ovest di Setif: sembrano un popolo petrificato, giacchè l'altezza media de' massi è presso a poco quella di un uomo di piccola statura. I dolmens o kbur el-giuhala, cioè le «tombe dei pagani», sono la maggior parte di dimensioni più piccole che le tavole di egual origine che sussistono ancora in Bretagna e nella Vandea, e si venne alla conclusione di Bertrand, che l'industria megalitica dell'Algeria era nell'esordio(491), o a quella di Faidherbe, che era in sul declinare(492); ciò non ostante, gli ufficiali di stato maggiore che stanno compiendo la triangolazione dell'Algeria orientale fra la Calle e Suk-Ahras, scoprirono lastre funerarie di enormi dimensioni, di poco inferiori ai dolmens bretoni di Gavr'innis e di Locmariaker. Oltre le tavole e le lastre, si trovano in Algeria tutte le forme di costruzioni megalitiche, il cromlech o cerchio di pietre, cumuli di massi, tumuletti con un dolmen in sulla cima e cinte concentriche sulle sponde, terrazze circondate da scalee, camere sotterranee scavate nella roccia, pietre a scodella, altari per i sacrifizi, fila di hanut o «botteghe», di cripte, kucha o tombe in forma di forni cilindrici ricoperti da una grossa pietra, basina o alture formate di strati concentrici di pietra elevati a guisa di piramidi a gradini. I signori Teisserenc de Bort, Fau e Foureau scoprirono nel Sahara algerino giarre unite l'una con l'altra ad uso di bara, in guisa che nell'una stesse la testa ed il tronco, le gambe nell'altra.
| |
Payen Megiana Setif Bretagna Vandea Bertrand Algeria Faidherbe Algeria Calle Suk-Ahras Gavr Locmariaker Algeria Teisserenc Bort Fau Foureau Sahara
|