Resti di alberi resinosi che si trovano a lato al vasellame, e, molto più gli strati di selce lavorata qua e là sparsi non solo sulle alture che coronano l'ued Righ, ma fino sulle hamada ed anche nel deserto, fra Tugurt e Ghadamès(493), sono fatti citati dai geologi per provare i recenti cambiamenti del clima africano. Le tombe di Roknia, presso di Hammam el-Meskhutin, le quali sono in parte dell'età di bronzo, racchiudono a migliaia molluschi distribuiti a strati sovrapposti; e, secondo Bourguignat, molte specie di conchiglie che ivi allora si trovavano, scomparvero o divennero rarissime: una specie poi, circostanza assai curiosa, si modificò mano mano durante questo periodo delle tombe di Roknia, giacchè di secolo in secolo tendeva a divenir piatta. Appresso codesta età della selce lavorata e di ascie polite, delle quali si servirono popolazioni viventi perfino sotto un clima più umido, l'industria megalitica continuò nei periodi di storia scritta e perfino nei tempi moderni. In alcune necropoli si trovarono rozze pietre degli indigeni mescolate ai cippi dei Romani, a' fusti di colonne, a lastre con iscrizioni libiche o bilingui. Alcune tribù berbere innalzavano ancor non è molto pietre nei loro cimiteri, e al principio del decimosettimo secolo alcuni giema kabili erigevano un menhir nel luogo delle loro sedute perchè ricordassero alle generazioni future le decisioni dell'assemblea(494).
Sotto le pietre dei kbur el-giuhala e dei kuca furono scoperti numerosi scheletri, quasi tutti coricati sul lato sinistro ed i ginocchi ripiegati sul ventre.
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