I Berberi aborigeni e gli Arabi, figli degli antichi conquistatori, sono egualmente obbligati a riconoscere codesti nuovi venuti come loro propri iniziatori, qualora non li devono temere come padroni. I Francesi riprendono l'opera dei Romani, ma in condizioni rese dalla storia ben diverse. Tranne nell'Europa occidentale e nella Mauritania, dove toccava l'Oceano, l'Impero romano era circondato da ogni lato da regioni sconosciute e popoli nemici; l'impeto esterno si faceva sentire costantemente alle frontiere, ed al menomo rallentamento delle forze interne, la morsa si stringeva, finchè finì col chiudersi completamente quando fu rotto l'equilibrio politico dalla migrazione dei Barbari. Oggi il mondo civile, che così in mancanza d'altri nomi collettivi si può chiamare l'Europa, non è punto circondato da popolazioni barbare, anzi le circonda con una zona che va mano mano ingrandendosi, penetra fra esse, le trasforma, reca loro industrie novelle e nuovi costumi. Le comunicazioni vengono stabilite per l'interno fra le rive opposte de' continenti, e se i popoli non potranno essere assimilati, potranno almeno partecipare ad una stessa scienza, ad una stessa coltura. Quest'opera di propaganda cosciente ed incosciente, nelle regioni del nord dell'Africa è dovuta ai coloni del litorale del Mediterraneo, specialmente ai Francesi. È noto che il sangue romano non è interamente andato perduto nelle antiche provincie della Numidia e della Mauritania; l'influenza de' coloni italiani persiste in mille forme, ma è impossibile riconoscerla con precisione nell'infinito incrociamento di razze, giacchè la storia del Maghreb, nel medio evo, è troppo indistinta perchè si possa rigorosamente seguire la successione degli uomini e delle idee.
| |
Berberi Arabi Francesi Romani Europa Mauritania Oceano Impero Barbari Europa Africa Mediterraneo Francesi Numidia Mauritania Maghreb
|