La maggior parte delle case moderne fu pure costruita di frammenti romani; la kasbah francese, che occupa l'angolo sud-occidentale della primitiva cinta, è interamente costruita di massi tagliati dalle colonne di Roma e di Bisanzio. Le stesse strade che convergono verso Tebessa in parecchi luoghi non sono che le romane un po' ristaurate. Una di esse, che si dirige verso Sitifis, per Mascula, Thamgad, Lambese, Diana, aveva tanti portici, tempî, acquedotti da sembrare ancora una «strada trionfale»(519). Preme assai che tutte codeste strade, che sono solamente praticabili nella bella stagione, siano tra breve ridotte in buono stato, giacchè Tebessa è il punto intermedio naturale fra Bona e Gabes, fra Tugurt e Tunisi. Tra breve essa deve essere unita alla rete di ferrovie dell'Algeria con una strada ferrata traverso gli altipiani costeggianti la frontiera tunisina, e supererà la Megierda per rimontare a Suk-Ahras: così pure sarà messa in comunicazione diretta con Costantina per un'altra ferrovia che passerà a nord-ovest per Ain-Beida. Tebessa insomma è il luogo di approvigionamento di tutte le stazioni militari della Tunisia meridionale.
N. 64. – SUK-AHRAS E SUOI DINTORNI.
A nord di Tebessa non ci sono centri di colonizzazione fino alla Megierda. In codeste contrade, dove si vedono i vestigi di centocinquanta città o borgate romane, i soli posti francesi sono alcuni borgi costrutti con grandi spese lunghesso la frontiera tunisina, e divenuti quasi inutili dacchè la sorveglianza militare fu trasferita al posto di Kef, sul territorio della Reggenza: neppure potranno diventare stazioni della futura ferrovia da Suk-Ahras e Tebessa, e per molto tempo forse gli agricoltori non potranno trovare le sorgenti perdute in fondo alle bassure degli altipiani.
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