Sull'alto Melleg, che, stante la vicinanza dei monti Aures, travolge acqua costante, la conquista agricola del paese ha per punto di partenza il villaggio di Meskiana, sosta della strada da Costantina a Tebessa. Tra Meskiana e Tebessa la strada s'inoltra nella lunga gola del giebel Hallufa, già difeso da una città romana. In codesta regione il suolo è coperto di rovine preistoriche e romane, giacchè tutto il paese era una immensa foresta di ulivi, come si scorge dagli strettoi di olio dei quali ciascun possedimento romano ha gli avanzi.
      Suk-Ahras, la città principale dell'altipiano della frontiera, sorge a 700 metri sul versante dei monti coi quali confina a sud il corso serpeggiante dell'alta Megierda. Costrutta sull'area dell'antica Thagaste, dove nacque Agostino, che divenne famoso come vescovo di Ippona, Suk-Ahras nel 1852 non era ancora che un semplice posto militare, minacciato dalla potente tribù degli Hanencia, che campeggiava ne' circostanti pascoli. La vicinanza della frontiera tunisina dava a quel posto una certa importanza strategica, ma la costruzione delle strade e l'apertura delle ferrovie trasformarono rapidamente in una prospera città l'umile villaggio delle montagne. Suk-Ahras, divenuta la sosta principale dell'interno fra i due porti di Bona e di Tunisi, è uno tra gli agglomeramenti urbani che meglio si possono paragonare alle città del Nuovo Mondo per la febbre del progresso materiale che si impadronì degli abitanti. Di anno in anno le contrade si prolungano verso la darsena e sulle chine dell'altipiano verso la valle della Megierda.