Nel 1827 la piccola compagnia provenzale dovette abbandonare il porto, quando scoppiò la guerra tra la Francia ed il bey di Algeri: l'occupazione delle rovine non avvenne che nel 1836. Una nuova città sorse sulla costa continentale, di fronte all'antico borgo.
N. 65. – LA CALLE.
La Calle è fra le città dell'Algeria la meno francese di tutte per abitanti, sebbene sia quella che fu più a lungo occupata dai Francesi. Degli Europei, che vi risiedono, tre quarti sono Italiani, specialmente Napoletani e Siciliani. La pesca del corallo, che è la grande industria di quei luoghi, ancora poco tempo fa, era fatta solo da Italiani; quasi tutte le barche impiegate sui banchi erano montate da marinai di Torre del Greco. Dal 1864 il monopolio della pesca è passato ad altri, almeno ufficialmente, poichè per non pagare il diritto di patente, buon numero di pescatori italiani chiesero la cittadinanza francese e fissata, d'allora in poi, lor dimora a La Calle, diedero relativamente una grande importanza al commercio di codesta città algerina. Il numero dei battelli coralliferi crebbe rapidamente, ma, cambiato il sistema di pesca, giacchè la draga fu sostituita agli antichi istrumenti, i fondi rimasero grado grado spopolati, e quindi la maggior parte delle barche rimasero senza impiego. I banchi di corallo nelle vicinanze di La Calle e in quelle di Tabarka sono oggi di molto scemati, sicchè il valore delle esportazioni è diminuito di più che la metà(522). Fortunatamente l'industria della salagione delle sardine si è in parte sostituita alla pesca del corallo.
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