Ain Beida, che è posta sull'altipiano, a metà strada da Costantina a Tebessa, ha, come quest'ultima, clima salubre, terre feraci, acque abbondanti. Gli Ebrei sono in codesto mercato, dove giungono le tribù dell'Aures, assai più numerosi che i Francesi, e forniscono gli oggetti di manifattura alla potente popolazione berbera degli Haracta, che furono già padroni di tutta codesta parte dell'altipiano e della parte centrale detta Garaa et-Tarf, dove scendono durante le pioggie parecchi torrenti nati sull'altipiano e nelle valli dell'Aures. Gli Haracta sono circa trentamila ed hanno fatto grandissimi progressi nella coltivazione, giacchè di nomadi quali erano, molte famiglie hanno ora dimora stabile e cangiarono i cammelli in buoi da lavoro. A nord-ovest della «Fontana Bianca», Um el-Buagi è pure importante mercato degli Haracta; ivi si fabbricano scodelle ed altri oggetti di legno che vengono spediti lontano.
CASCATA PIETRIFICATA DI HAMMAM EL–MESKHUTHIN.
Disegno di Taylor, da una fotografia del signor Neurdein. [vedi figura 417.png]
L'ued Zenati, generalmente chiamato Hamdan, forma con la riviera del Scerf la Seybuse. Nell'alta sua valle, che è ancora insalubre e periodicamente infestata dalle febbri, il comune principale è una città omonima, Ued Zenati. Codesto grosso borgo, che va rapidamente ingrandendo, è circondato da alture rivestite di zolle erbose, ma senza piante: se ne vanno mettendo nelle bassure e sui pendii attorno alle case. Le terre di Ued Zenati, d'Ain er-Regada, d'Ain el-Abid e di tutto il distretto circostante, furono concesse ad una compagnia d'imprese e con alcuni isolotti sparsi costituiscono un immenso dominio di 100,000 ettari; 75,000 circa sono posseduti da un solo.
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