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      Gli Arabi dei luoghi circostanti adoperano i getti di codeste fontane a cuocere i cibi e alla macerazione del dis, la qual pianta adoperano a fabbricar corde. Le concrezioni si depositano, in granelli un po' grossi, così rapidamente, che bisogna di continuo aprire nuovi rigagnoli, i quali alimentino le piscine che sono alle sponde della cascata di pietra. Dietro la cateratta sorgono sull'altipiano i coni grigiastri che fecero dare alle sorgenti il nome di «Bagni dei Maledetti». Codesti nomi sono, secondo la leggenda, frutto di nozze incestuose cangiati improvvisamente in pietre: macchie, prominenze, poggi figurano berretti, veli, drappi e sembrano, anche ad una mente non troppo immaginosa, una processione nuziale di giganti. Codesti obelischi naturali indicano una diminuzione nello sgorgare delle sorgenti; quando essi si formarono, le acque, che erano più abbondanti, avevano maggior forza ascensionale, e potevano spingersi all'altezza di cinque metri dal suolo. Dietro la prima fronte della fascia di travertino, la stessa roccia deposta dall'acqua termale occupa una zona di circa due chilometri di lunghezza, diretta da sud a nord, sul quale spazio si vedono altri coni di sedimento, altre cateratte petrificate, e una vôlta sprofondata in fondo alla quale si stende un lago sotterraneo; numerose sorgenti si perdono inutilmente ne' burroni. Le acque termali di Hammam el-Meskhuthin, saline e ferruginose, vengono usate in un ospitale militare e in uno civile frequentato specialmente da Israeliti; la stazione di bagni dei Maledetti è serbata ad avere presto o tardi un'importanza grandissima nella terapeutica dell'Algeria.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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