Non ha che una sola città europea di qualche importanza, Jemmapes, circondata di campi, di vigneti e di poderi. A poche contrade in Algeria sembra serbato in fatto di agricoltura un avvenire migliore che alle valli fertili e bene irrigate del distretto di Jemapes. I Sanhegia, dai quali fu chiamata la piccola riviera, hanno conservato il nome portato già dalla potente nazione dei Zenaga. A 3,500 chilometri di là il nome del fiume Zanega o Senegal dà un'altra testimonianza dell'estensione presa in altri tempi dalla razza berbera dispersa dagli Arabi.
      Al bacino del Sanhegia succedono ad ovest quelli del Safsaf e dell'ued Guebli, ma in codesta regione i versanti naturali non si confondono con i bacini geografici. L'uomo intervenne a modificare l'economia primitiva del luogo; la strada ferrata da Costantina a Philippeville congiunge il bacino del Safsaf a quello del Rummel, e già formano un tutto insieme compatto, nonostante le catene di montagne che formano la linea di divisione. Philippeville è diventata la foce di tutta la corrente commerciale che dagli altipiani, dove nascono il Rummel e il Bu Merzug, affluisce per le strade e per le ferrovie di Guelma, di Tebessa, di Batna, di Setif. Quei di Costantina chiamano Haderat, «la Discesa», tutto il paese fra la città ed il mare.
      Costantina, capoluogo del dipartimento orientale e terza città dell'Algeria, è una tra le città famose dell'Africa: la forte posizione militare la rese una cittadella, dacchè i popoli circostanti si combatterono l'un l'altro, cioè fin dalle origini dell'umanità. Nei primi tempi della storia mauritana si trova col nome di Cirta, che sembra avere il senso di «fortezza»; il nome di Costantina, che si è mantenuto in arabo con la forma di K'santhina, gli fu dato in onore di Costantino, in principio del quarto secolo.