Costantina non ha punto monumenti notevoli. Delle ventiquattro moschee solo alcune rimangono, ridotte dall'architetto rumico a minori proporzioni. La cittadella non è più che un gruppo di caserme, ma nelle mura esterne si vedono preziose iscrizioni. La città, capoluogo d'una provincia, dove furono raccolte circa diecimila pietre scritte, possiede pure collezioni archeologiche e statue romane, busti, anfore, pietre sepolcrali e votive sono esposte sulla piazza Velée posta fuori dalla breccia. L'edificio più curioso della città, e una delle migliori dimore moresche dell'Algeria, è il palazzo dell'ultimo bey, Ahmed, ora occupato dallo stato maggiore della guarnigione francese. Visto esternamente, pare un gruppo di catapecchie, ma all'interno ha ricchi colonnati adorni di sculture, di maioliche ed anche di affreschi; i suoi bei giardini fanno delizioso contrasto con il movimento ed il rumore delle contrade circostanti. Non lungi da questo palazzo, sorgono in riva della costa a picco a nord-ovest, che domina l'immenso panorama della bassa valle del Rummel, le nuove costruzioni municipali, dove si riuniscono i consigli della città e del dipartimento, come pure la Società di Geografia e le altre compagnie scientifiche. L'apertura di larghe contrade e la demolizione di case particolari, sostituite da edifici pubblici, diminuisce sempre più lo spazio riservato sullo scoglio di Costantina alla popolazione civile, sicchè questa è costretta a spingersi verso i sobborghi ingranditi che ricoprono già i terreni occupati dai quartieri esteriori dell'antica Cirta.
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