Una zona continua di case circonda a sud-ovest della città, l'altura di Cudiat-Ati, antica necropoli. Poco fa fu deciso, per avere terreno su cui fabbricare, di radere codesta altura e gettarne gli avanzi nel burrone a mezzogiorno in basso della città araba: così l'istmo della breccia rimarrebbe notevolmente ingrandito, ed una nuova Costantina, più regolare che l'antica, potrà sorgere fuori delle mura. Si tratta pure di costruire almeno un nuovo ponte sul burrone per riunire la parte meridionale della città alle ville, ai giardini di Sidi-Mabruck ed al quartiere industriale della stazione, che si stende sulla terrazza orientale a piè dell'alta collina fortificata e delle caserme di Mansura. A nord, lo scoglio di Sidi-Mesid è troppo alto perchè la città vi si possa stendere sopra. Non ha che un solo edifizio, il grande ospitale civile, rimasto sfortunatamente da più anni incompiuto: è circondato da cimiteri e da piantagioni.
      Nei sobborghi la popolazione di Costantina ha incantevoli passeggi. A sud bellissimi alberi ombrano le rive del Rummel, del Bu-Merzug e del suo confluente, presso del quale si vedono le cinque alte arcate d'un acquedotto, costrutto probabilmente sotto il regno di Giustiniano, al quale ora furono sostituiti condotti sotterranei. Quattro fontane d'acqua tiepida, frequentatissime dai passeggianti e nascoste in un nido di verdura, alla base degli aspri dirupi del Sidi-Mesid, scaturiscono fra grotte e fessure a nord di Costantina. Ivi si recano il venerdì le donne arabe e le ebree a bagnarsi e fare cerimonie che ricordano il culto delle fontane, ed una volta l'anno i negri vi celebrano «la festa degli avoltoi», gettando a suon di tamburo pezzi di carne agli uccelli rapaci che annidano nelle rupi vicine.