Presa Costantina, si trattò di porre nel porto naturale di Collo lo scalo marittimo della capitale, ma l'essere Rusicada più vicina di alcuni chilometri, fece cadere sopra di sè la scelta e così fu tolto ogni valore commerciale alla piccola borgata cabila. I Francesi occuparono Collo solo nel 1843. Lo sviluppo di questa incantevole città è dovuto all'aumento delle ricchezze naturali della contrada, quali sono i giardini e gli ulivi che si stendono nella pianura sulle sponde dell'ued el-Guebli; le foreste di quercie-sughero sulle chine delle montagne dominate dal superbo giebel Gufi, alto 1,400 metri; gli strati di piombo argentifero, lo sterminato numero di sardine e di pesci che vengono presi dai marinai napoletani nel golfo e salati ne' fondaci: nell'industria della pesca Collo gareggia con La Calle e Stora. Ciò che più le manca per avere l'importanza a cui le è dato di aspirare, stante la sua posizione allo sbocco d'una fertile vallata, è la comodità di strade, giacchè non è congiunta agli altri paesi da battelli a vapore e da vetture lunghesso la costa fino a Philippeville(536). Un'altra strada, che si dice carrozzabile, la unisce alla stazione di Robertville, sulla ferrovia di Costantina, ma in tutte le altre direzioni non ci sono che gli aspri sentieri delle montagne.
Una piccola riviera, l'ued Zhur, la sola in tutta l'Algeria dove si peschi la trota, confina ad ovest col gruppo di Bu Gorun(537). Più lungi si sviluppa un corso d'acqua maggiore, ed è la riviera che sbocca nel Mediterraneo ad ovest delle montagne di Collo, la quale, sebbene si chiami ued el-Kebir o il «Gran Fiume», è la continuazione del Rummel di Costantina.
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