Il comune più popoloso del distretto, dopo Setif, è Ain-Abessa sui declivii del Maghris, fra le due strade di montagne che congiungono direttamente Setif col porto di Busi, una per Takitunt, Kerrata e le gole del Tababor, al ciabet el-Akra, l'altra per Ain-Rua e l'ued Guergur. Tutte due sono ammirabili come lavori d'arte e presentano, discendendo dagli altipiani sul litorale, siti di una bellezza grandiosa. Non si sa ancora per dove sarà fatta passare la ferrovia che esporterà le derrate del paese, evitando la giravolta di Algeri o di Costantina. La valle dell'Agriun, che probabilmente seguirà la nuova via, è il confine naturale fra la Cabilia dell'ovest, abitata dai Berberi civili che dimorano in case relativamente pulite, e le regioni selvaggie dell'est, dove Cabili miserabilissimi vivono in immonde tane, coperte di stoppia e spalmate di sterco di vacca, ed anche tale grossolano ornamento si fa solo all'interno(544). La gola è pure una frontiera glossologica, giacchè ad est si parla arabo, ad ovest berbero. I giacimenti di ferro, di rame, di piombo, scavati dai Cabili Beni-Sliman, sono numerosissimi in queste montagne e alcune sorgenti termali scaturiscono in parecchie vallate.
Il borgi Bu-Arrerigi, città moderna, giacchè non divenne comune che nel 1870 e nel 1871, dopo l'insurrezione, si dovette ricostruire, è pure un prospero centro agricolo, e sarà certo un giorno tra le città notevoli dell'Algeria, stante la fertilità della pianura della Megiana, di cui essa occupa l'estremità orientale, a 915 metri, presso la linea che separa gli affluenti dell'ued Sahel da quelli dell'Hodna.
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