La guarnigione turca custodiva di là le strade che dall'ued Sahel vanno verso il Cielif per le pianure degli Arib e dei Beni-Sliman e comandava l'alto bacino degli Isser. I Francesi non ne presero possesso che nel 1846, ma ne conobbero tosto l'importanza: il cumulo di rovine chiamato Sur egh-Gozlan o «riparo delle Gazzelle» militarmente diventò subito uno dei più solidi punti d'appoggio nell'interno dell'Algeria, col nome di Aumale. A 850 metri di altitudine, in un anfiteatro di montagne dove nasce l'ued el-Akahl, uno dei tributari dell'ued Sahel, Aumale è dominata a sud-ovest dagli alti gioghi del giebel Dira, le cui erbe saporite alimentano tanto bestiame, che gli Arabi parlano, come gli Ebrei di Canaan, di «ruscelli di latte» scorrenti dalla montagna. Aumale è uno dei più importanti mercati del Tell per lo scambio di cereali della regione della costa e le derrate degli altipiani, lane, cuoi, stuoie, panieri d'alfa, datteri, animali vivi. Ma tranne nei dì di mercato, Aumale è città poco animata, come quella che fu lasciata fuori dalla rete delle strade ferrate, e non ha che una lunga contrada interrotta a metà da un giardino pubblico. Vi si trovò gran numero di frammenti scolpiti e d'iscrizioni, avanzi della romana Auzia. Nei dintorni stanno raggruppati parecchi villaggi di coloni, dei quali i più popolati sono Bir-Rabalu, a nord-ovest nella pianura degli Arib, e Ain-Bessem a nord-est, sulla strada di Buira.
      Il borgi Buira o «forte del Piccolo Pozzo» non è più piazza militare o almeno rimase inoccupato il forte che sorge sulla collina fra la città e la stazione della strada ferrata, giacchè, per la facilità delle comunicazioni sulle strade frequentate attorno al gruppo della Grande Cabilia e per aver formato un centro importante di colonizzazione, si potè ritirare la guarnigione.