Nessuna città francese è ancora succeduta a quella possente città romana: tra le muraglie diroccate si scorgono, in mezzo agli uliveti, i piccoli borghi di Taurirt-Ighil, di Ait-Gana, di Timeri e di Tiklat. Il borgo moderno più popolato della bassa valle è la Riunione, capoluogo del vasto comune di Fenaia, formato in parte mediante terre sequestrate nel 1871 dopo l'insurrezione. Le possessioni dei Beni-Bu Messaud, una tribù cabila, costituiscono la più ricca parte della contrada.
Busi (Bougie), la Saldæ dei Romani, è città decaduta, sebbene dalla metà di questo secolo in poi si sia in gran parte ripopolata. Due volte fu capitale di regno, la prima sotto i Vandali, innanzi la presa di Cartagine, la seconda sotto i Beni-Hammad, sullo scorcio dell'undecimo secolo e al principio del dodicesimo. Secondo Marmol, essa ebbe allora non meno di ventimila case, giacchè era una piccola «Mecca», stante le sue moschee e le sue scuole: da quel tempo data il nome di «pozzo di Zemzem» dato ad una delle sue fontane(545). Begiaia o Bougie, così chiamata da una tribù di montagne vicine, ebbe, anche quando non fu più centro politico, grande importanza commerciale in grazia del suo porto, uno dei meglio riparati della costa algerina. Ivi la montagna di Lalla Guraia o «dama Guraia», alta più di 700 metri, si avanza a promontorio da ovest ad est, e la baia ch'essa circoscrive si trova così interamente protetta dai venti d'ovest, di nord-ovest e del nord, tanto nocivi in quei paraggi. Fin dall'undecimo secolo, i marinai d'Italia trafficavano con Begiaia, e i tre secoli seguenti le repubbliche di Pisa, di Genova, di Amalfi, i Catalani, i Marsigliesi si disputarono il primo posto nel commercio di quel porto, che loro forniva cereali, olio, i migliori fichi da tavola, carrube, lana, cuoio, miele e cera già fusa in «candele», chiamate col nome della città cabila(546), la quale ha preso un alveare per insegna(547). È pure da un antico nome della città che alcune specie di cuoio furono chiamate basane(548). Le relazioni di Bougie coll'Europa divennero tanto frequenti, che al principio del quattordicesimo secolo essa si mise sotto la protezione del re d'Aragona per guerreggiare altre città del litorale: allora quei Cabili non erano più ferventi musulmani che non siano ora, sebbene il missionario Raimondo Lullo vi sia stato lapidato nel 1314. Ma al commercio pacifico successe la pirateria e Bougie divenne un nido di corsari temuti; perciò gli Spagnuoli la assalirono dopo aver presa Orano.
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