Sono generalmente piccoli e mingherlini, con testa perfettamente «a palla». Men destri di mano degli Zuaua, sono pure a questi inferiori nella coltivazione del suolo e la maggior parte attendono ad allevare il bestiame dei padroni dei villaggi zuaua, ai quali servono come guardiani. Nella maggior parte del territorio dei Guechtula, i pascoli sono comuni; presso gli altri «Cabili» invece la proprietà è sempre personale(566). Infine, le case non sono costrutte come quelle dei loro vicini; sono molto più basse e non coperte di tegole, ma d'un battuto d'argilla sostenuto da travi d'ulivo(567). A lato dei Guechtula, nel bacino di Bu Gdura, vive la tribù degli Abid, d'origine negriera, discendente da schiavi affrancati. Stanno più a nord i Mahacta, già potentissimi.
Abitano i monti occidentali della Cabilia i Flissa um el-Lil o i Flissa «della Notte», chiamati pure Flissa dei Boschi. Costoro sono i più vicini delle basse valli della Mitigia e furono assai spesso in guerra con i conquistatori della pianura: già gli Issaflenses, loro antenati, avevano avuto a lottare contro i Romani: nei primi tempi dell'occupazione francese i discendenti ebbero di sovente conflitti con i soldati degli avamposti. Altri Flissa, cioè quelli «del Mare», che costituiscono le tribù degli Isser, degli Ait Uaguennun, ed altre ancora, si separarono dal grosso della nazione. I Flissa del Mare godevano già fama in tutta la Cabilia come armaiuoli e fabbricavano le sciabole portate dalla maggior parte degli indigeni, le quali presero da loro il nome di «flissa». Queste armi, modellate sulle spade romane, hanno una impugnatura di legno o di cuoio che rappresenta grossolanamente la testa di lince ritratta sulle armi dei legionari.
| |
Zuaua Guechtula Guechtula Bu Gdura Abid Mahacta Cabilia Flissa Flissa Notte Flissa Boschi Mitigia Issaflenses Romani Flissa Mare Isser Ait Uaguennun Flissa Mare Cabilia
|