Giemaa es-Sahrigi, che pure sorge in un bellissimo sito, al centro del bacino del Sebau, sembra ai viaggiatori, per il suo povero aspetto, un villaggio di marabutti. In questi ultimi tempi, le confraternite musulmane fecero grandi progressi nel paese cabilo. Alcuni zauia, posti in mezzo alle tribù, sono circondati da una zona di terreno, dove nessun guerreggiante può metter piede. Tra le comunità religiose, la più influente è quella di Ben Ali Scerif, a Scellata, sul versante esterno del Giurgiura orientale: il priore è divenuto quasi un principe, uno de' grandi personaggi indigeni dell'Algeria. Gli Ebrei, presso alcune tribù cabile non sono ammessi, giacchè temono che, mediante prestiti ad usura, divengano a poco a poco padroni del paese: inoltre, gli Ait-Yenni temono facciano loro concorrenza come fabbricatori di gioielli. Ma la maggior parte de' mercati sono frequentati da Ebrei, e vi sono persino Israeliti Cabili che parlano soltanto questa lingua(594).
N. 75 – KUKU E IL COLLE DI SCELLATA.
La società cabila, sebbene modificata dalla conquista francese, conserva ancora forme distinte nella sua costituzione politica, la quale è una delle più curiose ed originali fra quante esistono. Gli storici, Carette, Devaux, Féraud, Aucapitaine, Hanoteau e Letourneux, Sabatier ed altri ne parlano con meraviglia, e certo le più civili nazioni avrebbero molto da apprendere da quei montanari, poco tempo fa ancora ignoti. Là, dove il libero svolgersi degli antichi costumi non fu arrestato nè dalla consegna militare, nè dalla pressione amministrativa, ogni villaggio o tdderta è una piccola repubblica che si regge da sè e di cui fan parte tutti i cittadini, poveri e ricchi, giovani e vecchi.
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