Il più grosso borgo cabilo, che in berbero si chiama Beni-Yasen ed in arabo Beni el-Hassen, corona a sud-ovest la vetta d'un giogo nel territorio dei Beni-Yenni. Vi si trovano circa sessanta botteghe, dove si lavorano armi e gioielli. Due delle sue quattro moschee sono sormontate da minareti.
      Nelle vallate del Sebau e de' suoi affluenti, che circondano le alture dominate dal Forte Nazionale, i coloni europei hanno già fondato alcuni villaggi, a cui furono assegnate le terre sequestrate in causa dell'insurrezione. Tali sono Azazga, Freha, Mekla, Temda, che sorgono uno dopo l'altro nella vallata da nord-est a sud-ovest, traverso i quali è già tracciata la strada che unirà direttamente Algeri e Bougie. Ma ora quasi tutta la vita commerciale della regione è concentrata nella città moderna di Tizi-Uzu – in arabo Fegi el-Guendul – il «Colle delle Ginestre spinose», che s'innalza a 257 metri di altitudine, sopra una piccola catena di colline ad ovest d'una vasta pianura, dove si uniscono le acque torrenziali dell'ued Sebau e dell'ued Aissi. In questo luogo i Turchi possedevano un borgi, dal quale sorvegliavano da lungi le montagne occupate da tribù indipendenti: la popolazione degli Amaraua, ch'essi avevano opposta agli altri Cabili, serviva loro di makhzen per tenere in rispetto le tribù circostanti; inoltre sorvegliava i mercati a cui discendevano i montanari per iscambiare olive e fichi con grano. Occupato nel 1851 dai Francesi, il borgi di Tizi-Uzu protesse tosto un piccolo villaggio civile, al quale nel 1871 successe una città che è sempre in via d'aumento.