Pochi centri urbani in Algeria crebbero così rapidamente come questo capoluogo amministrativo della Cabilia: a migliaia vi discendono al mercato i montanari e nelle contrade ombreggiate si incontrano senza interruzione carri e vetture. A nord della città sorge il poggio isolato del giebel Bellua, donde si vede spiegarsi in tutta la sua bellezza l'immenso anfiteatro dei monti. L'ued Sebau gira intorno a codesta montagna per una stretta gola, la quale rimase chiusa da alberi trascinati dalla corrente, e così tutta la pianura superiore si cangiò in un lago(602). A nord-est di Tizi-Uzu si scoprì, nelle montagne degli Ait-Gienad, il curioso stelo berbero d'Abizar, del quale sì spesso parlano gli archeologi: esso rappresenta un cavaliere nudo, armato di uno scudo e di tre giavellotti(603).
      Tizi-Uzu sarà ben presto congiunta ad Algeri con una linea di strada ferrata: già i coloni affluiscono nei luoghi dove sorgeranno le future stazioni all'entrata della Cabilia. Si sta progettando pure un'altra strada ferrata che salga la valle dell'ued Bu-Gdura verso il prospero villaggio di Borgi-Boghni, posto in un verdeggiante anfiteatro, a piè d'una collina fortificata, donde i Turchi sorvegliavano i Guechtula. Sedici chilometri ad ovest di Borgi-Boghni, sul versante d'una montagna a vetta rotonda, sorge la piccola città di Dra el-Mizan, che ebbe già prima della pacificazione generale di quei luoghi una vera importanza strategica. Questa città tiene infatti, a sud-ovest della Grande Cabilia, il valico per cui le truppe giunte dal sud possono girare facilmente l'alta catena del Giurgiura e penetrare nella depressione longitudinale che si estende parallela alla cresta, nell'interno del gruppo.