Ad Hamma, nel 1541, sbarcò l'esercito di Carlo Quinto, che a stento potè pochi giorni dopo ripartire per non essere interamente distrutto; sta però il fatto che la spedizione era stata malissimo diretta e male accolti i consigli del conquistador Fernando Cortez, che accompagnava le truppe senza averne il comando(615). Pure vicino a Hamma i negri di Algeri celebrano la loro grande festa annuale, detta la «festa delle Fave», in cui si sacrifica un bue coronato di fiori e adorno di drappi di seta penzolanti. A questa non intervengono i Mori d'Algeri, perchè la considerano come pagana, sebbene la cerimonia cominci con la recita solenne della prima preghiera del Corano.
Una vasta pianura ad emiciclo, quella della Mitigia, che si estende a sud-ovest, a sud e ad ovest d'Algeri per circa 100 chilometri di lunghezza e da 15 a 20 di larghezza, circonda la capitale. La conquista militare di codesta pianura fu lunga e penosa, giacchè i primi governatori dell'Algeria ebbero tutti per iscopo di espugnare la piazza di Medea nelle montagne di Titteri, quando gli spazi intermedii erano ancora percorsi da tribù nemiche. Ne avvenne che le loro linee di vettovagliamento e di ritirata erano costantemente minacciate: alcune volte non poterono cavarsela senza sanguinosi combattimenti, e tal'altra alcuni distaccamenti francesi furono sterminati. Ancor molto più difficile fu la conquista agricola della Mitigia, giacchè gli stagni ed i corsi d'acqua straripati ammorbavano l'aria; il dissodamento del suolo propagava le febbri, le quali cose facevano sì che perissero i coloni, non assuefatti al clima ed ignoranti delle regole dell'igiene, e mettevano in pericolo l'opera.
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