Quelli fra i coloni che resistevano alle malattie, correvano pericolo d'essere uccisi dagli Hagiuti, per poco che si allontanassero dal riparo dei campi o dei forti; si aggiunga che il metodo di lavoro, adottato dalla maggior parte dei coltivatori, aumentava il pericolo. Ciascun d'essi, avuto il suo piccolo tratto di terreno, lo lavorava isolatamente e quindi non potevano resistere ad una banda di assalitori: i coloni erano sgozzati alla spicciolata. Nondimeno in alcuni villaggi, i contadini europei, ad esempio delle scimmie della Sciffa, sorprese mentre stavano saccheggiando i campi, ebbero il buon senso di radunarsi in isquadre e, posta una sentinella, lavorare in comune i loro terreni. In tal guisa le colonie andarono mano mano aumentando vicino alle tribù ostili. L'opera però è ancor lungi dall'essere compiuta, giacchè grandi estensioni pantanose restano ancora nelle bassure ed alcuni gruppi tra i bacini fluviali sono coperti di macchie; in complesso però, la Mitigia è la regione meglio coltivata dell'Algeria ed in nessuna parte l'aratro a vapore ha conquistato più rapidamente nuovi terreni alla produzione regolare. Nel 1881 la Mitigia aveva 30,500 abitanti europei, mentre il Sahel, non compreso Algeri, ne aveva solo 28,000.
N. 84. – SAHEL D'ALGERI.
In giù di Minerville, che è la porta naturale tra la Grande Cabilia e la Mitigia, il primo grosso borgo che si incontra è l'Alma, non lontano da Bu-Duau, circondato da platani ed eucalipti. Di là, le campagne irrigate dalle acque dell'Hamiz sono sparse di villaggi, il più grande de' quali ha conservato il nome turco di Fonduk, datogli per la sua postura come luogo di sosta e di vettovagliamento sulla strada dell'alto Isser.
| |
Hagiuti Sciffa Mitigia Algeria Mitigia Sahel Algeri Minerville Grande Cabilia Mitigia Alma Bu-Duau Hamiz Fonduk Isser
|