A destra ed a sinistra a piè dell'Atlante stanno disposti parecchi villaggi, de' quali il più popolato è quello di Suma. Una delle montagne che sorgono a sud, sulla cui cima, alta 1,627 metri, dimora il marabutto Abd-el-Kader ben-Gialali: è ombreggiata da bei cedri, e sopra uno de' suoi gioghi prosperano in quantità castagni, nocciuoli, ciliegi, che fanno pensare ai paesaggi dei Pirenei e delle Alpi. In Algeria pochi sono i panorami più grandiosi di quello che stando sui monti di Blida presentano la verdeggiante Mitigia, l'istmo di Tipaza, il Sahel di Algeri ed il triangolo azzurro del mare visto sopra le creste(617).
Il «Grande Fiume» di Blida è un tributario della Sciffa, che a sua volta si unisce a l'ued Gier per formare il Mazafran. La Sciffa nasce a sud nelle montagne e sta sopra il suo corso la città di Medea; entra nel piano della Mitigia solo dopo essere uscito da un'aspra gola, che una leggenda locale dice fosse aperta dall'accetta di un forte marabutto. La tomba di costui, eretta all'estremità del picco di Muzaia o Tamezguida, è circondata da brocche offerte dagli Arabi con la speranza che quelle offerte frutteranno il centuplo, giacchè è lui che versa le urne dei torrenti e decide della fertilità o dell'aridità del paese. La montagna di Muzaia è così chiamata dai Muzaia, popolo berbero, che si vanta di origine marocchina e si difese intrepidamente contro i Francesi; a questo stavano uniti gli altri indigeni di quel gruppo di montagne. Il nome di Muzaia fu dato a due villaggi fondati dai Francesi; a sud, in uno stretto vallone, Muzaia-les-Mines, i cui strati di rame sono ora abbandonati, per isfruttare invece l'abbondante sorgente alcolina gasosa, e Muzaiaville, sulla strada ferrata della Mitigia.
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