Sotto Marengo, l'ued Murad, riunito a l'ued Burkika, penetra, col nome di Nador, in una gola dominata dai dirupi dello Scenua e sbocca nel mare, presso il piccolo porto di Tipaza, dove era una città romana, ora in parte sommersa o per un abbassamento di suolo o per effetto di erosione locale(619). Burkika è un nome di trista memoria, giacchè in nessun altro morì al tempo dell'Impero maggior numero di deportati. Andare a Burkika voleva dir morire(620). Il vero nome del corso d'acqua probabilmente è ued el-Merdh, «fiume della Malattia», in luogo di ued Murad usato nella nomenclatura francese(621).
N. 87. – ISTMO DI TIPAZA.
Solo quattro città sono comprese nel gruppo quasi isolato del Dahra, che confina a sud con la valle dello Scelif ed è congiunto al resto dell'Algeria montuosa solo dal valico poco elevato sopra il quale passa la strada ferrata da Algeri ad Orano. Tre città sono nell'ambito del gruppo, Scerscell e Tenes in riva del mare e Miliana su d'un promontorio dominante la valle dello Scelif. I villaggi fabbricati dai Francesi vi sono pure rarissimi in causa dell'asprezza del suolo e della mancanza d'acqua.
Una tra le antiche città dell'Algeria è Scerscell, ad ovest del gruppo Scenua, già due volte rialzata dai Mori andalusi e dai Francesi. La si trova nei primi tempi della storia col nome punico di Iol; la sua gloria però comincia al tempo romano, quando Giuba il Giovane la fece capitale del regno e la chiamò Cesarea, il qual nome ancora conserva sebbene modificato dal tempo.
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