La «splendidissima colonia cesariana» lasciò numerosi monumenti, specialmente terme, dove si rinvenne la bella statua della «Venere di Scerscell», portata al museo di Algeri, e parecchie altre notevoli sculture. Quando, nel 1840, i Francesi ricostrussero Scerscell dalle rovine, vi si vedeva un ippodromo perfettamente conservato, del quale ora non resta che una semplice depressione del suolo(622); il teatro fu ridotto a cava di pietre. Sulla strada di Zurich stanno tra due colonne i avanzi d'un acquedotto a tre file di arcate, il quale forniva d'acqua vaste cisterne. È il solo monumento della Cesarea romana che fosse ristaurato. Scerscell ha inoltre un piccolo museo in un cortile scoperto, dove l'oggetto più notevole è il frammento d'una statua egiziana. Il porto, che è largo circa 2 ettari, consiste in un seno circolare difeso dai venti di nord-ovest dall'isolotto di Joinville, ma aperto a quelli di nord, che sono tali che quando il mare è in fortuna l'onde impediscono l'entrata. In tempo di bonaccia vi accedono circa 40 piccole navi, giacchè la profondità dell'acqua, è appena di 4 metri, non è sufficiente per le grandi. Questo bacino è l'antica darsena romana; nello sterramento che fu fatto nel 1843 si rinvenne un battello, forse romano, l'ossatura del quale era tenuta insieme da cavicchie di legno. Le montagne circostanti sono abitate dai Beni-Menasser, tribù berbera di lingua araba che si difese accanitamente più anni contro i Francesi.
N. 88. – SCERSCELL.
Ad ovest di Scerscell, il borgo di Novi, ridotto fino dal 1848 a colonia agricola, si arricchì con le cave di lava, co' porfidi ed i graniti di Taurira.
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