Non poteva essere scelto miglior sito di ritrovo sul confine delle due naturali regioni: di là si spediscono le più belle lane dell'altipiano(629); e vi stanno in deposito alfa e cereali. A nord-ovest del mercato, sopra un promontorio più alto (970 metri), si vede il campo fortificato di Boghar o Bughar, – cioè la Grotta, – fatta costruire nel 1839 da Abd-el-Kader e presa nel 1841 dai Francesi per avere in loro potere le gole del Cielif e vietarne l'adito alle tribù ostili provenienti dal sud. Dall'alto della cittadella «balcone del sud», la vista si stende da lungi sulle steppe meridionali, che formano come un primo deserto che il giebel Amur separa dalle solitudini immense del Sahara.
N.90. – LE GOLE DI CIELIF.
Medea, la Midia o Lemdia degli Arabi, occupa sul versante del Cielif uno dei punti più alti del gruppo montuoso che domina a sud la pianura della Mitigia. Sta a 920 metri di altitudine, presso la base meridionale del monte Nador (1,062 metri), «osservatorio» donde si vedono le cime di tutti i gruppi circostanti, dall'Uarsenis al Giurgiura. Medea, antica capitale del beilicato di Titteri, fu una delle città che maggiormente resistettero nei primi tempi della conquista, anzi il famoso Teniet (la Tenia), il «colle» per eccellenza, mediante il quale la città è messa in comunicazione con la Mitigia, è il luogo dell'Algeria dove perì maggior numero di Francesi. Nel 1840 Medea fu occupata in parte, interamente l'anno dopo. Essa è divenuta città francese per aspetto ed in gran parte per popolazione; non ha però di notevole che l'acquedotto a due fila di arcate che scavalca un burrone ad est delle mura: non vi si rinvennero che avanzi di niun conto della città romana a cui successe quella degli Arabi e dei Francesi.
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