Lo scoglio, che ha un'altitudine di 740 metri, ai due lati di sud e di est, termina quasi a perpendicolo. Si vede a' suoi piè una larga conca di verdura, alimentata dal rivi delle acque del Butan, che piombano in getti schiumosi dall'altipiano di Miliana facendo girare di caduta in caduta le ruote di piccoli molini. Il rivo che scaturisce sullo scaglione stesso dove è posta la città, dà nel tempo di maggior magra circa 300 litri il secondo; perciò alcuni ingegneri proposero di fornire Algeri delle acque pure che sgorgano dai fianchi dello Zakkar el-Gharbi. Sebbene costrutta sopra uno scoglio, Miliana è quasi nascosta dalle fronde di alti platani che coronano le spianate della cinta ed i viali della contrada principale. La vista si estende dalla sponda della terrazza sull'immenso emiciclo di montagne azzurrognole fino al di là dalle punte aguzze dell'Uarsenis. La città moderna è interamente francese d'aspetto; non ci sono più rovine della romana Malliana, e solo alcuni resti di costruzioni arabe; sulla maggior piazza c'è però un antico minareto, rivestito di ellera, che indica le ore. Miliana fu occupata dai Francesi nel 1840 e fu tra le piazze dell'Algeria quella dove la guarnigione ebbe maggiormente a soffrire. Vinta dopo un assedio di sei mesi, non rimanevano che cento soldati dei milledugento uomini di prima, settecento erano morti di febbre, di privazioni e di spossamento; i vivi non avevano più forza di seppellire i morti. Nelle circostanti campagne vi sono numerosi poderi, alcuni dei quali circondati da rinomati vigneti.
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