Perregaux, posta al crocicchio delle strade ferrate da Algeri a Orano e da Arzeu a Saida, è ora la meglio disposta di tutte le città dell'Algeria per la comodità delle strade, ma non ha importanza che come deposito di derrate agricole; le sue campagne sono irrigate sin del 1863 da canali di derivazione dell'Habra, il cui lago artificiale, che è il più vasto dell'Algeria, contiene talvolta 40 milioni di metri cubi di acqua. Il vantaggio dell'acqua si paga però caro per causa dei danni delle rotte: nell'inverno 1881 il muro che serve di argine, alto 34 metri, lungo 445, cadde in parte e le campagne di Perregaux rimasero inondate, rimanendovi morti 160 coloni sorpresi dalla corrente. Due anni innanzi, il signor Carlo Grad aveva notato nel muro una leggera fessura(640). La gran pianura a nord, in cui si uniscono l'Habra ed il Sig per formare la Macta, è quasi interamente concessa ad una società intraprenditrice, la stessa che ha acquistato il monopolio di raccogliere l'alfa sugli altipiani e che ha costruito la diga dell'Habra. Il centro del dominio, che si estende sopra uno spazio di 24,500 ettari, è il villaggio di Debrusseville, circondato da un vigneto che copre la campagna per quanto si può vedere. Gli stagni pericolosi della Macta, che sono nel centro dei terreni concessi alla Compagnia franco-algerina, non furono ancora prosciugati.
Il fiume Sig, come l'Habra, con cui concorre a formare codesti stagni, per lungo tratto del suo corso è accompagnato da una ferrovia che sale verso gli altipiani.
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