La più alta stazione, a 1,162 metri, è quella che porta giustamente il nome di Ras el-Ma o «Testa delle Acque»: è, si può dire, il Bidello de' documenti amministrativi; si trova presso le sorgenti dell'ued el-Hazaiba, che è il ramo maestro dell'alto Sig. Più in giù, a 955 metri, sta il nuovo villaggio di Magenta, che fa parte del comune di Daya, posto militare più ad est fra montagne boscose. Un'altra stazione, a 679 metri, che porta il nome ufficiale di Chanzy, è Sidi Ali ben-Yub, le cui campagne sono parzialmente irrigate da una sorgente termale. Ivi era le stazione romana d'Albulae o ad Albulas, le rovine della quale servono di cava ai coloni. Vengono poscia le stazioni di Tabia, dove si allaccierà la strada ferrata di Tlemcen e di Bu-Khanefis, villaggio costrutto a valle di una diga rotta. Nelle montagne circostanti, gli operai spagnuoli ivi stabiliti trovano ancora alcuni pezzi di terreno dove coltivare l'alfa.
Città affatto moderna, non ostante il nome arabo, è Sidi bel-Abbes, così chiamata da una kubba dei Beni-Amer. Si trova a 473 metri di altitudine sulle rive della Mekerra, – così è chiamato il Sig in questa parte del suo corso, – e sorse nel 1843 attorno ad un fortino costrutto sulla riva destra dell'ued. Sidi bel-Abbes, capoluogo di circondario, che fu proposta sovente a capitale di un futuro dipartimento, è una delle città più incantevoli e prospere dell'Algeria; le sue contrade, irrigate dalle fontane che derivano dalla Mekerra, godono l'ombra di superbi platani, e le circostanti campagne, antico dominio dei Beni-Amer, che abbandonarono il paese per rifugiarsi al Marocco, sono seminate di ville e di poderi.
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