N. 95. – ORANO.
Essi tennero Orano gelosamente custodita tre secoli, durante i quali i Turchi, che aveano l'abitudine di darle ogni anno un assalto o almeno scorrazzare per le campagne, non giunsero a riprenderla che per ventiquattro anni, cioè dal 1708 al 1732. Poi, nel 1790, un terremoto la rovesciò quasi interamente ed un incendio ne distruggeva il resto; allora dovunque sbucarono Turchi ed Arabi ad assaltare quelle rovine per snidarne i soldati spagnuoli ed i loro alleati i «Mori mercenarî». Nel 1792 fu affatto sgombra da stranieri, sotto cui non avea punto prosperato, giacchè divisa dall'interno da un blocco quasi continuo, non aveva alcun commercio e non serviva affatto al governo di Madrid che come luogo di esilio per i personaggi di corte caduti in disgrazia; gli Europei non vi superarono mai il migliaio. Partiti gli Spagnuoli, Orano non rimase sotto il dominio turco che trentanove anni; nel 1831 fu occupata dai Francesi, i quali non ebbero che a riparare i forti spagnuoli innalzati sui cocuzzoli ed i promontorii per rendere nuovamente la piazza inespugnabile. Codeste opere militari, enorme lavoro, sono quasi le sole che rimangono dei lavori fatti dagli antichi padroni, giacchè appena si vedono alcune case spagnuole nell'anfiteatro di bianche mura, che sorge sul fianco della collina coronata dalla kasbah: codesto quartiere di case disposte a piani come i gradini d'una piramide, fece dare ad Orano il soprannome di «Bianca». Ora la città ha una superficie almeno cinque volte maggiore di quella che aveva al tempo della conquista.
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