Ad est e a sud, dove nessun ostacolo arresta la città, si stendono i vasti sobborghi di Gambetta e di Noiseux-Eckmuhl; ma del Mergiagio o Murgiagio, sull'ultimo promontorio del quale stanno i forti di Santa Croce e di San Gregorio, non si trasse ancora profitto, come dell'Edugh di Bona o della Buzarea di Algeri, per la costruzione di ville. Orano, dove si respira spesso un'aria infuocata e piena di polvere, avrebbe bisogno di avere un luogo dove si potesse respirare liberamente; però i pendii del Mergiagio sono talmente dirupati e la roccia talmente arida e a burroni che finora nessun oranese ha tentato di disputare ai pastori arabi il pascolo della cima: non c'è ancora alcuna strada carrozzabile per salire la cresta, alla quale si arriva per un colle laterale. A nord della catena, una pianura triangolare, che termina a nord-est col capo Falcone, è coperta da vigneti che circondano graziosi villaggi. È questa la pianura degli Andalusi, così chiamata perchè i Mori cacciati dall'Andalusia convennero ivi in gran numero. L'altipiano del capo ha le più alte dune del litorale d'Algeria.
      Sei chilometri a sud di Orano una strada ferrata si stacca, presso la Senia, per avviarsi ad ovest per la riva settentrionale della grande sebkha: è questa la linea, non ancora compiuta, che penetrerà nell'interno del Marocco per la pianura d'Angad e la valle della Moluya. Già sorgono i principii di alcune città lungo codesta strada, che darà agli Oranesi una parte del commercio marocchino. Misserghin, la prima di codeste città, posta alla base meridionale del Mergiagio, può essere ritenuta come una dipendenza di Orano, poichè molti istituti pubblici, quali orfanotrofi ed asili, vi furono trasferiti, e gli ortolani di Misserghin, i cui giardini sono irrigati da copiose sorgenti, forniscono di legumi il mercato della grande città; l'acqua che bevono gli Oranesi deriva pure in parte da Bredea, il qual casale è posto presso il lago Salato, a sud-ovest di Misserghin.