Questa città, per il suo vivaio, la vaccheria modello ed i vigneti, è uno dei principali centri agricoli del dipartimento. A nord si trova, in un vallone troppo chiuso, il parco degli struzzi più notevole dell'Algeria. A sud di Misserghin fu ridotta dagli agricoltori all'asciutto una parte della sebkha, mediante un semplice innalzamento di terra che le pioggie portarono poi via; nè sarebbe difficile asciugare tutto il lago scavando un canale che superasse ad ovest un valico alto tredici metri e spingerebbe le acque nel rio Salado, che scorre neppure a sei chilometri dalla sebkha: il terreno da asciugare ha una superficie di 32,000 ettari. Due importanti tribù della contrada, i Duair e gli Smela, Arabi originari del Marocco, formavano l'esercito o makhzen dei Turchi; nel 1835 entrarono in servizio dei Francesi come mercenari, nè fallirono mai alla fede giurata.
Si succedono a piccola distanza dal lago Bu-Tlelis, Lurmel er-Rahel, poi si traversa il rio Salado o la «riviera Salata», che deve presto o tardi divenire lo scaricatore della sebkha. Di là da questa corrente di acqua salmastra, sorge, sempre nello stesso bacino, la città d'Ain-Temuscent all'orlo d'una costa a picco, a 250 metri di altitudine. È la Timici dei Romani: poche città d'Algeria sono di questa più prospere; le sorge intorno una zona di colture che va crescendo d'anno in anno: è pure il centro d'un paese ricchissimo di strati minerali. Non lungi della valle dell'ued Isser, si traeva poco fa profitto della cava d'onice pellucida d'Ain-Tekbalek, che si trova a sud della città. Già nota ai Romani, è ora il deposito maggiore di onice della provincia, uno dei più belli che si conosca: se ne potè estrarre massi interi lunghi sette metri.
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