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      Alberi fruttiferi d'ogni specie, dai quali la colonia romana trasse il nome di Pomaria, nascondono col loro fogliame la città, sicchè da lungi non la si scorge che dalle torri e dai minareti che s'elevano sopra la foresta. Dopo la sua fondazione, Tlemcen ha cambiato di posto. La Pomaria romana sorgeva a sud-est della città attuale, dove si vedono i resti di Agadir o «dei Bastioni»: ma un solo minareto indica il sito dell'antica capitale, la cui cinta servì, dopo caduta, di cava per le costruzioni di Tagrart, la città occidentale che ora si chiama Tlemcen. Divenuta la metropoli della grande confederazione berbera dei Zenata, Tlemcen ingrandì nonostante sia stata poi occupata da diverse dinastie e sovente assediata, affamata, distrutta: durante il quindicesimo secolo raggiunse il più alto grado della sua potenza. Si dice contasse venticinquemila famiglie, e per industria, commercio, ricchezze, coltura delle scienze e delle arti potesse essere paragonata alle più civili città di Europa; nè meno di Cordova, Siviglia e Granata essa dette una prova dell'alto grado di civiltà a cui può giungere la razza berbera. I minareti e le cupole delle moschee, le cesellature e gli arabeschi delle pareti mostrano l'abilità degli artisti zenata; gli scrittori di cronache celebrano le meraviglie dell'industria che si vedevano alla corte di Tlemcen: in un convento di codesta città insegnò lungo tempo Ibn-Khaldun, l'autore della «Storia dei Berberi».
      Quando gli Spagnuoli le ebbero tolto la via del mare mediante la conquista di Orano e distrutto il commercio che le ricche colonie di Veneziani e di Genovesi facevano nel mercato berbero, Tlemcen decadde rapidamente; e poco dopo perdette la sua indipendenza, giacchè divenne vassalla dei Castigliani, e poi nel 1553 cadde in potere dei Turchi, e la maggior parte de' suoi abitanti emigrarono nel Marocco.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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