A sud-ovest di Tlemcen, Mansura, a tre chilometri dalla città, è il villaggio più notevole per la sua storia ed i suoi monumenti. Vi si vede ancora una parte della cinta quadrata, di quattro chilometri in giro, fatta innalzare dal sultano Abu-Yakub, nel 1301, per sorvegliare più comodamente Tlemcen, città assediata, al lato della quale sorse la città assediante, il «Campo della Vittoria». Avanzi del palazzo reale rimangono ancora nella cinta, ed il sito dell'antica moschea nel centro è ricordato da un superbo minareto alto 40 metri, di cui narra la leggenda che la metà, che fu fabbricata da cristiani, cadde, non rimanendo in piedi che l'altra edificata dalle mani pure de' fedeli. Il villaggio francese sta appoggiato alle mura di Mansura; nel prossimo vigneto nel 1885 la filossera menò le prime stragi che siano avvenute su territorio algerino.
La Tafna, che descrive un vasto semicerchio intorno a Tlemcen, nasce sull'orlo dello stesso altipiano, non lungi da Sebdu, cioè dalla «Lisiere», piccola città che fu per lungo tempo insieme con el-Aricia, sopra un alto affluente della Moluya, un posto avanzato alla frontiera del sud. La città di Lalla Maghnia, che dal 1844 sorveglia i confini dell'Algeria, sta ad ovest di Tlemcen, non sulla Tafna, ma sopra uno de' suoi affluenti nato in territorio marocchino. Già i Romani avevano fondato nello stesso sito il posto militare di Syr o Syra, il nome del quale pare indichi origine fenicia. Lalla Maghnia, che sorge sulla frontiera all'estremità orientale del piano di Angad, è un luogo di mercato frequentatissimo; a grosse compagnie vi passano gli emigranti marocchini, sì numerosi al tempo dei grandi lavori agricoli.
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