Ivi è la vera porta del Marocco ed ivi passerà la strada ferrata che unirà Fez ed il complesso del Marocco alla rete della restante Barberia; già ha superato cinque milioni il commercio annuale coi paesi vicini. Parecchi corsi d'acqua, quali l'Uerfedu, la Muila, ed altri giungono da ogni banda alla Tafna disotto di Lalla Maghnia, e danno al paese grande fertilità che si potrebbe accrescere ancora mediante canali di irrigazione. Sotto il luogo, dove si è stabilito di costrurre una diga che sosterrà un volume di sessanta milioni di metri cubi di acqua, scaturiscono le sorgenti termali solforose di Hammam Bu-Ghara, di cui fanno uso specialmente le donne arabe ed ebree. In diversi luoghi del distretto di Lalla Maghnia furono trovate miniere di piombo, di bronzo, di manganese; ma si trae profitto solo degli strati di bronzo e di galena di Ghar-Ruban, posti 25 chilometri a sud del capoluogo, nella foresta d'Asfur, che si stende dai due lati della frontiera.
Remsci, piccolo villaggio europeo finora senza importanza, è in felice postura, sopra il confluente dell'Isser e della Tafna; serve di sosta fra Tlemcen e il suo porto naturale, detto Beni-Saf da una tribù vicina. Da Tlemcen a Beni-Saf ci sono in linea retta solo 48 chilometri, mentre ve n'ha più di 100 fino ad Orano. Ad onta dell'opposizione di quei di Orano, che vorrebbero concentrato nel loro porto il traffico di tutta l'Algeria occidentale, sarebbe urgente di ricostruire una ferrovia da Tlemcen alla bassa Tafna e al porto più vicino, ma codesta opera indispensabile non fu ancora intrapresa ed il porto di Beni-Saf non è abbastanza difeso dalle gittate contro le grosse maree.
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