N. 99. – NEMOURS.
Una sola città francese fu costrutta sul litorale fra la Tafna e la frontiera marocchina, Nemours, l'Ad Fratres dei Romani, la Giemaa el-Ghazauat (Razauat) degli Arabi. Il nome latino si spiega coi due scogli, ancor oggi detti i «Due Fratelli», che sorgono nel mare, ad ovest; il nome arabo, la «Moschea dei Pirati», rammenta le spedizioni dei corsari che avevano scelto codesto seno per riparare le loro navi. Ad est della città sta lo scoglio su cui sorge l'antico borgo dei corsari, il quale termina all'estremità del promontorio con un'alta moschea. Gli abitanti sono di assai bella razza e le donne sanno disporre benissimo la loro ricca capigliatura: l'eleganza del tipo e la ricercatezza del vestire si spiegano colla loro origine spagnuola ed italiana; esse discendono da donne di Rumi, rapite sulle opposte coste del mare Interno(648). Sebbene abbia pontoni e gittate, il porto di Nemours non è tuttavia troppo bene difeso, perchè vi si possano riparare sempre le navi a vela e a vapore che stanno al servizio della costa e mettono Nemours in comunicazione diretta con Orano(649) ed i porti spagnuoli di Melilla sulla costa del Marocco, d'Almeria e di Malaga sulla spiaggia dell'Andalusia; esso spedisce specialmente grani e bestiame venuto dalla frontiera del Marocco per Lalla Maghnia. Nemours e la città berbera di Nedroma, posta 24 chilometri a sud sopra una terrazza del Filhausen, sono circondate, come Beni-Saf, da montagne ricchissime di strati di ferro, di manganese e di altri metalli.
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