Tali sono i due villaggi di Ferkan e di Negrin presso alla frontiera tunisina, a nord dei piccoli sciott che riuniscono il Melghigh al Gharsa. Non lungi da Negrin si vedono le rovine di uno dei posti militari romani che guardavano in altri tempi le sponde della colonia sul limite del deserto: codesto ammasso di macerie o henscir, dagli Arabi chiamato Besseriani, fu altre volte il posto d'Ad Majores.
      L'Aures o l'Auras propriamente detto, cioè la «montagna dei Cedri» secondo alcuni etimologisti, è tra il corso dell'ued el-Kantara e quello dell'ued el-Arab; quanto è esteso, esso è abitato da gente di lingua berbera, ma diversissima di origine(652). Taluni popoli, come gli Ulad-Zeyan, sembra siano Arabi divenuti in parte Berberi, il che avviene rarissimo nel Magreb, dove l'influenza della conquista e della conversione all'Islam estese la lingua araba a milioni di indigeni. Sembra che grandi cangiamenti etnici siano avvenuti dopo l'epoca romana in causa dell'andirivieni delle popolazioni dell'Aures. Codesto gruppo di montagne non è disposto, come quello del Giurgiura, in forma di cittadella, che da ogni banda oppone al nemico la roccia dirupata; invece consta di anelli distinti che formano altrettanti aditi per cui facilmente si giunge all'una e all'altra estremità; perciò invasori giunti tanto da nord che da sud poterono penetrare nel cuore delle alte valli senza incontrare grandi ostacoli. Secondo il signor Masqueray(653), tribù che si trovano nella parte nord-orientale dell'Aures, presso Khenscela, gli Amamra e gli Ugiana, il cui nome è lo stesso che quello di Zenata con altra forma(654), sono tra i più antichi abitanti della contrada, ed il loro dialetto sembra sia più puro che quello delle altre tribù. Gli Ulad-Azziz, che occupavano la regione più alta delle montagne a sud del Mahmel, dovettero abbandonare il paese e rifugiarsi nel Tell, sino ai dintorni di Bona, dove si sono frammisti alle popolazioni più diverse(655): fra quelle che succedettero loro, vi sono alcune tribù che dicono venute dal Marocco.