Sovrasta alla parte nord-orientale dell'Aures il villaggio francese di Khensciela, che sarà un giorno città notevole, stante la sua felice posizione allo sbocco di parecchie fertili vallate. Da quel luogo si può, meglio che da ogni altro, esplorare la regione delle montagne, ma vi manca ancora una rete di strade carrozzabili che lo renderà per la contrada circostante un centro di commercio e di popolazione da eguagliarsi alla già città romana di Bagai, posta più a nord. Sorge a sud la montagna quasi isolata di Giaafa, che termina con una tavola circondata da precipizî sulla quale stanno le rovine d'una guelaa; codesta montagna, che è il bastione nord-orientale di tutto il gruppo dell'Aures, era probabilmente la rocca cui al tempo de' Romani si attribuiva specialmente il nome di Aurasius e che fu poi presa dal generale bizantino Salomone; la città che è alla sua base ha ereditato un po' della importanza militare che ebbe già la fortezza della montagna(666). Khensciela sorge nel sito della Mascula dei Romani. Numerose vi sono le rovine nei dintorni, specialmente verso nord, sul versante della cavità senza scolo nel fondo della quale è la Garaa el-Tarf; vi si incontrano a migliaia i monumenti megalitici, specialmente le tombe circondate da cerchi di pietra. Posta sopra 1,000 metri di altitudine, non lungi dal valico che separa le acque fra il Mediterraneo ed il Sahara, Khensciela domina nello stesso tempo le sorgenti dell'ued Melleg e quelle del corso d'acqua che, con diversi nomi, separa il gruppo dell'Aures e il giebel Sciesciar per isboccare nella depressione dei Ziban a Khanga Sidi-Nagii, capitale del distretto del giebel Sciesciar: ivi il torrente è chiamato ued el-Arab; l'ued Meghar era presso Khensciela.