Il borgo Sidi-Nagii, che si trova all'angolo sud-orientale dell'Aures, potrebbe compiere il quadrilatero strategico di codeste montagne con Khensciela, Batna e Biskra, ma non vi risiede guarnigione francese e trae importanza solo dai suoi mercati. La sua moschea, che fu costrutta da operai tunisini, è la più bella e la più celebre della regione dei Ziban. Numerosi vi sono i zauia: sulla stesso corso d'el-Arab sorge nel cuore delle montagne il ricchissimo convento di Khairan, che domina le popolazioni del giebel Scesciar; la sua influenza arriva fino alle tribù della Tunisia; più in giù, nella pianura, Liana ha presso l'antico posto militare romano di Bades (ad Badias), un altro zauia assai noto agli abitanti della montagna e a quelli del Sahara. Ad ovest sorge, nel gorgo d'un torrente che scende dalle chine meridionali del giebel Ahmar-Kaddu, il villaggio religioso di Timmermasin, che appartiene ad una confraternita speciale, l'autorità religiosa della quale è riconosciuta in tutto l'Aures: si dice che i frati di codesto zauia abbiano tre volte tentato di far insorgere gli abitanti della montagna contro i Francesi.
Ad ovest della grande strada che per l'ued el-Arab va dagli altipiani al Sahara, da Khensciela a Khanga Sidi-Nagii, si aprono traverso l'Aures altre vie naturali nella stessa direzione. La prima è quella che comincia a sud del Sceliya per il colle di Tizugarin e per la vasta pianura detta di Medina o della «Città», forse a ricordo di qualche antica città. È una stupenda campagna, che ha i pascoli comuni a tutta la tribù degli Ulad-Daud, e che, secondo Masqueray, diverrà certo il centro della colonizzazione europea nel cuore dell'Aures.
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