Occupata la prima volta nel 1844, Batna non divenne un campo regolare che nel 1848; ma la città ingrandì rapidamente, stante l'importanza degli scambi che avvengono in codesto luogo di passaggio. Il danno di Batna è il clima vario; l'estate i calori sono fortissimi in codesto circo, dove i venti asciutti del mezzogiorno giungono facilmente per la gola che s'apre verso sud-ovest; l'inverno i freddi sono intensi, giacchè Batna è posta a 1,035 metri di altitudine ed i venti freddi, dopo spazzato l'altipiano, si ingolfano fra i due gruppi di montagne senza avere incontrato ostacoli. Sulle chine settentrionali di Tugueur si stendono a nord-ovest le foreste di cedri che formano la gloria di Batna: disgraziatamente esse sono mal conservate.
LAMBESA – ROVINE DEL PRETORIO.
Disegno di Benoist da una fotografia. [vedi figura 557.png]
La «Nuova Lambesa», – ufficialmente fu da prima dato questo nome a Batna, – è ben lungi dall'eguagliare lo splendore della Vecchia Lambesa, la Tazzut dei Berberi. Se l'una e l'altra hanno geograficamente eguale felicità di sito, quello di Lambesa gode il privilegio della salubrità del clima e di acqua abbondante, distribuita ora in canali di irrigazione mediante dighe. L'antica città occupava parecchie leghe, che non furono ancora scientificamente tutte visitate: certo ivi gli archeologi corranno larga messe. Già nel diciassettesimo secolo le notevoli rovine di Lambesis erano state visitate, presso della Calle, da un governatore del Bastione di Francia(668); il secolo seguente le videro Peyssonnel e Shaw, e dopo la prima spedizione francese, nel 1844, vi furono ripetute volte fatti degli scavi.
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