Ivi il solo Leone Renier lesse più di mille iscrizioni; la raccolta delle Inscriptions d'Algérie ne contiene altre centocinquanta tolte di là, dove ogni anno se ne scoprono di nuove. Molti dei monumenti epigrafici trovati a Lambaesis hanno gran valore per gli storici. Si scorge ancora il sito dei due campi, uno dei quali fu fino a Diocleziano la residenza della terza legione: questo è il meglio conservato di quanti rimangano dei conquistatori del mondo mediterraneo. È un rettangolo lungo 600 metri e largo 400, circondato di bastioni alti 4 metri con torri
N. 101. – FUM KSANTINA.
agli angoli. Nel centro sorge ancora un avanzo del pretorio, dove si è fatto un museo; l'edificio è adorno di statue che si vedono da lungi dalle arcate a centina. Solo quattro archi di trionfo rimangono dei quaranta veduti da Peyssonnel quando la città era ancora quasi intera; ad eccezione delle tombe che costeggiano una strada romana, le altre costruzioni furono demolite per adoperare il materiale ad innalzar case, caserme e prigioni. Fra quelle macerie sorse un villaggio francese circondato di giardini. Nella storia politica della Francia, Lambesa, che più comunemente si chiama Lambessa, ricorda gli avvenimenti della guerra civile, giacchè dopo le giornate di giugno del 1848, vi furono spediti quattrocento parigini, il qual numero fu poi aumentato da centinaia di repubblicani dopo il colpo di Stato del 1851, e nei primi anni dell'Impero, il che fu il principio della colonizzazione a piè dei monti Aures.
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