Msila, che è a nord del bacino, ha preso da poco qualche importanza quale centro di amministrazione: in altri tempi fu una città popolosa, che procurò alla cavità centrale dell'Hodna il nome di sciott el-Msila. Codesto borgo, in cui alcune decine di Francesi vivono in mezzo a duemila Arabi, è dovunque circordato da bei boschetti che si potrebbero estendere maggiormente mettendo a profitto per l'irrigazione delle campagne l'acqua che sovrabbonda dell'ued Ksob.
Ora capitale del paese è la città di Bu-Sada, l'antica Ben-Ues, a 578 metri all'angolo sud-occidentale che forma il bacino dell'Hodna. Le case basse, di stile eguale a quello dei ksur del Sahara, sono disposte ad anfiteatro su di una collina cui stanno intorno la kasbah ed alcune case di costruzione francese. Gli abitanti sono divisi, come a Tugurt, nei diversi quartieri secondo l'origine: genti delle tribù dell'Hodna, Arabi e Berberi del Sahara, Ebrei, Mzabiti, Ulad-Nail. Sulle sponde del fiume che scorre a piè della collina, ombrano i giardini oltre ottomila palme. Occupata dai Francesi nel 1849, Bu-Sada merita il nome di «Luogo della Felicità», come è chiamata, se per felicità si intende «ricchezza», giacchè il suo continuo mercato mantiene affari colle città del litorale da un lato, e fino alle oasi del deserto dall'altro. Essa poi appartiene a un tempo al Sahara ed al Tell per le sue coltivazioni, giacchè essendo vicina ai Cabili, che abitano le montagne a nord dell'Hodna, offre il passaggio ai loro prodotti industriali diretti a mezzogiorno; dall'altra banda arriva fino agli Ulad-Nail e riceve in deposito tutto ciò che essi traggono dai ksur meridionali(672). Degli strati di carbon fossile che vi si trovano, non si trasse ancora grande profitto.
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