La grande confederazione dei Nail, tribù arabe giunte verso la metà dall'undicesimo secolo, occupa una vastissima estensione di territorio a sud di Bu-Sada, giacchè dalla parte d'ovest raggiunge il giebel Amur, ad est i ksur dei Ziban: i pastori degli Ulad-Nail errano insieme con i loro alleati, gli Harazlia, fino alle porte di Tugurt; si riconoscono i loro accampamenti dalle tende di lana rosso-bruna. Codesti Arabi allevano cammelli nelle steppe, mandre sulle montagne, coltivano cereali nelle bassure umide, servono in commercio da sensali fra quelli del Sahara e quelli del Tell, e posseggono qua e là alcuni villaggi di deposito dove abitano in qualche centinaio; hanno pure alcune industrie, e vendono al mercato stoffe di lana tessute dalle loro donne; nondimeno sono poverissimi. Il costume di tutti gli Ulad-Nail di dare a prezzo le donne a' viaggiatori nacque e si mantiene per la mancanza di vitto e vestito. Si afferma che Abd-el-Kader, poi che fu giunto al potere, volle abolire un tal costume; ma essendo l'anno dopo avvenuta carestia, i Nail la attribuirono a collera d'Allah e si affrettarono a rimetterlo(673). Di codeste arabe tribù non emigrano i giovani a cercar fortuna, bensì le ragazze, rinomate per bellezza, le quali si recano nei ksur e nelle città del litorale a guadagnarsi la dote mediante la prostituzione. Esse attendono sulla porta, rigide, silenziose, adorne come idoli e potendo appena muoversi sotto il peso di spesse stoffe, di ornamenti e di falsi gioielli. Alcune emigrano certe di non ritornare; se danno alla luce una figlia la tengono presso di sè, se un maschio lo mandano alla loro tribù di origine.