Nondimeno non si può da el-Kantara contemplare l'immenso orizzonte del deserto, ma bisogna ancora oltrepassare il vasto e fertile bacino d'el-Utaia, la sua montagna di sale e le terme di Fonte-Calda, chiamate dagli indigeni Hammam es-Salehin o «Bagni dei Santi», poi salire un valico, il colle di Sfa, e vedere a sud steso il mare di sabbie seminato di gruppi di oasi. Ivi s'apre la «Porta del Deserto» e si vede l'immenso piano svolgersi fino alla linea rossa o violetta, talvolta nera, dell'orizzonte delle sabbie. L'illusione è completa; quella linea lontana è l'oceano!
GOLA DI EL-KANTARA.
Disegno di Taylor, da una fotografia del signor Neurdein. [vedi figura 569.png]
Biskra, la capitale degli Ziban, che si stendono ad est fino alla frontiera tunisina, è una importante città per posizione strategica alle porte del deserto e per movimento di scambi che avvengono fra i prodotti delle due confinanti regioni. In questa parte dell'antica Mauritania, i Francesi premono il suolo già coltivato dai Romani; il forte San Germano sta vicino al sito dove già sorgeva Ad Piscinam. Più a sud non si sono ancora scoperte rovine romane, ma la leggenda parla d'un esercito di Ruman stato distrutto dai nomadi presso Tamerna e d'un altro inghiottito negli stagni di Temassin(677). Come la kasbah alla quale è succeduto, il forte francese di Biskra è costruito a monte dell'oasi della quale domina le acque: una diga può arrestare il corso d'acqua formato dall'ued el-Kantara e dall'ued Abdi e fare in tal guisa perire gli abitanti insieme con le palme sotto la cui ombra vivono.
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