Gli abitanti di questo villaggio, dopo essere stati lungo tempo loro alleati e aver respinto i messi di Abd-el-Kader, si volsero contro i Francesi in causa d'una grave offesa. Mai fuvvi resistenza più eroica: si dovette espugnare il terreno palmo a palmo, casa per casa, e quando, dopo cinquantadue giorni d'assedio, avvenne l'assalto definitivo, solo una vecchia fu risparmiata dai vincitori(682). Il borgo di Zaatscia non fu più ricostruito dal 1849, nel qual anno fu distrutto; le palme che rimasero furono date a fitto agli abitanti delle oasi vicine.
La strada di Tugurt a sud di Biskra, che presto sarà parallela ad una ferrovia, traversa la nuova oasi d'Um el-Tiur, poi i boschi sparsi di tamarindi che costeggiano la riva settentrionale del Gieddi, e contorna ad ovest le frane o borma, cioè le «marmitte» dello sciott Melghigh, cui segue in prolungamento verso sud lo sciott Meruan. Le oasi si succedono da nord a sud nella pianura dell'ued Righ, che è percorsa da acque sotterranee ed alimentata di quando in quando da pozzi artesiani antichi o moderni. Stante i pozzi moderni, Mghaier potè aumentare cinque volte l'estensione del suo palmeto, che ha ora 50,000 piante. Così pure i numerosi giardini intorno ad Ughlana e Tamerna si devono alle acque zampillanti procacciate da ingegneri francesi. È nota la trasformazione che in codeste oasi del sud opera l'industria moderna; si sa pure che l'acqua dei pozzi artesiani fu quasi quadruplicata dalla metà del secolo ad oggi, che il numero delle palme fu quasi raddoppiato nell'ued Righ ed il valore crebbe sei volte, che furono introdotte nuove coltivazioni, che la popolazione è notevolmente cresciuta; insomma che il paese è interamente trasformato(683). In ogni luogo dove appare acqua, si radunano persone e sorgono villaggi.
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