Prima che si usasse la sonda artesiana, spesso avveniva il fenomeno contrario, cioè alcune fonti disseccavano e poco dopo morivano gli alberi, le case erano abbandonate e le sabbie le coprivano ben presto. A lato di ogni città «nuova» appare una città «vecchia» che indica il cambiamento di sito della sorgente nascosta sopra la quale sta il verde. Le oasi dell' ued Righ dovettero, tranne Tugurt (Tekkart) errare, per così dire, per la pianura a volontà dell'acqua sotterranea. D'altra parte, assalti e violenti distruzioni obbligarono alcune volte gli abitanti del Righ o Ruagha (Rurha. Ruara) a ricostruire le loro dimore.
N. 106. – TUGURT.
I Ruagha, in numero di circa tremila, sono Berberi di origine zenata, ma così mescolati da incrociamenti con neri, da rassomigliarli nel colore, nelle forme e nella capigliatura(684). Sottomessi dal re di Tugurt fin dal principio del secolo decimoquinto, presero di frequente parte alle guerre fra nomadi e le genti dei ksur. La storia moderna per loro non cominciò che nel 1856, quando la trivella cominciò a far sorgere le acque nascoste nella profondità del suolo. Da allora le condizioni sociali di quel popolo si cangiarono. In altri tempi erano veri proprietari delle oasi i nomadi dei dintorni. Gli abitanti dei ksur coltivavano i giardini a mezzadria, mentre i nomadi pascevano le mandre e si recavano nel Tell a comperare grani. Ma in iscambio d'una parte di grano essi richiedevano la più grossa porzione della raccolta di datteri; inoltre davano denari ad usura; i coloni sedentari, che si trovavano in loro balìa, erano divenuti veri servi.
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