Questo vecchio stato di cose tende a scomparire. I Ruagha si dettero a coltivar orzo su grandi estensioni, il che fa sì che non debbano dipendere da provveditori nomadi: i più hanno palmeti propri, e inoltre, stante il valore crescente degli alberi e delle frutta e l'aumento di prezzo del lavoro in causa di nuove oasi dovute a società francesi, poterono estinguere i loro debiti ereditarî. Anche i Ruagha che sono rimasti khammes o coloni al «quinto», hanno molto guadagnato in fatto di indipendenza e benessere dopo scavati i pozzi artesiani. Solo alcuni palmeti appartengono a nomadi, specialmente agli Ulad-Mulet che si fanno riconoscere dal cattivo stato onde tengono le loro possessioni. Quattro quinti del raccolto dei datteri vengono esportati dalle oasi per il mercato di Biskra(685).
Tugurt, «la più antica oasi della contrada», cui circondano 170,000 palme, ha meritato per il suo prodotto di datteri di essere chiamata il «Ventre del deserto»: è ora la capitale naturale di tutta la regione dell'ued Righ. Vista dagli spazî sabbiosi che si estendono ad est, essa ha un aspetto imponente: i primi bastioni della kasbah, le sue due torri massiccie quadrate che grado grado si assottigliano alla sommità e terminano con una galleria a piombo, le case bianche con tetti piatti e i comignoli aguzzi che brillano sul fondo scuro della grande foresta, formano un quadro completo nello stesso tempo semplice e grandioso. Tugurt, che è posta sull'ued Righ, di sotto dal confluente sotterraneo dell'ued Miya e dell'ued Igharghar, si trova a 69 metri di altitudine, alla base orientale d'un altipiano i cui piani superiori sono circa 100 metri più alti.
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