Frutto di si accanito lavoro, i giardini non sono però di chi li coltiva, giacchè, come in parecchie altre oasi del Sahara, quivi pure alcuni guerrieri nomadi si arrogarono il diritto di prelevare la miglior parte del raccolto. Codesti pastori arabi, che si chiamano Trude, si dice siano ivi arrivati verso la fine del secolo decimoquarto, sono associati ad altri predatori, come i Rebaia, i Fergian, gli Ulad-Hamid, e vagano intorno alle oasi lasciando interamente la coltivazione agli industriosi Aduan. Questi sono circa trentamila, nè bastando a nutrirli i prodotti del suolo, emigrano in gran numero, specialmente nelle città della Tunisia, dove fanno i servi, i terrazzai, i facchini: sono chiamati Suafa o «genti del Suf». Le donne attendono a tessere gli hauli, cui tingono con robbia od indaco, i quali hauli sono ricercatissimi a Ghadames(687). Si afferma che il prodotto di tali vesti salga ad oltre 70,000 lire l'anno, valendo in media lire 25 ciascuna.
     
      N. 107 – LAGHUAT.
     
     
     
      El-Ued o il «Ruscello» l'oasi principale del Suf, comprende un migliaio di casupole di pietra calcare, alte due metri appena, con un'apertura senza imposte e con sopra piccole cupole sostenute da travi di palma: il ksar è il luogo donde partono le carovane algerine dirette a Ghadames per i pozzi di Bir es-Sof. A El-Ued e in molte oasi vicine c'è una confraternita religiosa che tien commercio ed amicizia con i kuan di tutta l'Africa settentrionale. Popolosi borghi sono pure Guemar e Kuinin; gli abitanti di quest'ultimo sono la maggior parte ciechi in causa della sabbia di cui è ripiena l'aria(688). Il Suf è il solo luogo del Sahara in cui si siano trovati nei gur avanzi di conchiglie moderne affatto marine, quali un buccinum ed un balanus(689). Nessun altro indizio che vi fosse una baia marina vicino alle Sirti(690); e quindi la maggior parte dei geologi ritengono che codeste conchiglie isolate non appartengano a quel luogo, ma provengano da terreni smossi(691).